Radio Gemini One negli Anni '70
(1975-1981)
Fu una delle prime radio libere italiane. Iniziò le trasmissioni nel 1975 appena dopo la nascita di Radio Torino Alternativa (104 MHz) e Radio Torino International (103.3 MHz). Dopo una prima fase ludica, avviata in casa di uno dei fondatori sulla collina di Moncalieri ed un breve periodo in un garage a Rivoli, si stabilizza in una vera sede. Con spirito pionieristico e buona pazienza dei genitori di Guglielmo Bruno, uno dei fondatori, si attrezzò il primo vero studio di trasmissione fornito di tutti quei supporti tecnici necessari per ottenere suoni e segnali professionali. All' ultimo piano di un palazzo di C.so Mediterraneo 70 angolo Largo Orbassano si trasmetteva 24 ore al giorno 7 giorni su 7 sulla frequenza di 102,730 Mhz con un mixer adatto a gestire un paio di giradischi, un registratore a nastro, un ingresso telefonico ed un paio di microfoni. A quell'epoca, siamo a metà degli anni 70, la radio si avvaleva solamente della passione e della buona volontà di quei giovani (e meno), allora chiamati Disc-jockey (dj), che si occupavano di tutte le varie faccende della radio, che passavano le notti al microfono e che, amanti della musica in tutte le sue espressioni, si dedicavano alla confezione dei propri programmi portandosi da casa i dischi da trasmettere nell'etere.

Fu una radio che, per prima sul territorio torinese, si occupò non solo di musica leggera, di classifiche di dischi venduti od ascoltati, ma anche di format diversi: vanno ricordati interessanti programmi di poesia, di sport, di trasmissioni divulgative alcune dedicate alla storia del jazz (Dixie Club), alla musica classica (Concerto di chiusura) caratterizzate dalla voce narrante che collocava i bani trasmessi nel loro contesto storico e nelle differenze tra i vari interpreti e strumenti musicali, nonchè nelle interpretazioni delle varie orchestre, altre trasmissioni erano specializzate in altri generi musicali come afro, reagge, liscio ecc. Pur non essendo legata a nessun partito o movimento politico o comunque ideologico, fu anche l'unica radio che, per un certo periodo nel'75, subì minacce e disturbi tali da mettere in seria apprensione titolari e collaboratori. Una notte in particolare intervenne anche la polizia sulla base di una telefonata minatoria ricevuta (si presume) da un movimento politico di moda in quel periodo. Anche la stampa si occupò del caso.

Dopo qualche anno Radio Gemini One si trasferì nei nuovi studi in C.so Francia 405, appositamente allestiti con stanze separate per la regia e la diretta, vi erano salette di registrazione e spazi per i visitatori che cominciavano ad essere più numerosi e frequenti. Nel frattempo con l'evolversi della tecnologia anche R.G.O. acquisì una nuova impostazione tecnica ed nuova organizzazione commerciale, amministrativa ed artistica, entrando a pieno titolo nel novero delle migliori radio piemontesi, in quanto i programmi, i conduttori e gli orari si fecero più professionali e di qualità.
Parallelamente al "fare radio" in diretta, nella nuova sede prendono corpo le sperimentazioni più interessanti sia per quanto riguarda l'ideazione di nuovi programmi sia per quella che tecnicamente viene chiamata la "confezione" della radio e che comprende jingle, break station, sigle che caratterizzano subito l'originalità di RGO rispetto alle altre del territorio.

E' "passata alla storia" una memorabile intervista di Beppe di Rienzo e Giorgio Moncagatta a Giorgio Bracardi allora famoso per i suoi personaggi radiofonici Max Vinella, Catenacci e Scarpantibus. Bracardi era a Torino (1976) per la presentazione in prima nazionale all'Arlecchino del suo film Vinella e Don Pezzotta (vedi alcuni trailer) e si trovava presso la redazione del giornale "La Stampa" per un servizio. "L'intelligence" di Radio Gemini mise in opera (dopo averla preparata a puntino) una spedizione che "catturò" l'artista portandolo in radio e trasmettendo in diretta l'intervista, unica radio in Italia. Qualche settimana più tardi Giorgio Moncagatta ebbe la fortuna di effettuare una imprevista intervista allo Swing di Torino a Nini Rosso, il compianto trombettista monregalese, lì incontrato casualmente durante una registrazione (con l'utilizzo del piccolo grande Nakamichi) di un concerto di Dollar Brand (Abdullah Ibrahim). Naturalmente concerto ed intervista appena concluse furono subito mandate in onda.

Da ricordare un altro "scoop" di Radio Gemini One. Fu la prima radio a trasmettere da una stazione mobile. Successe sotto le feste di Natale del 1976. Da un furgone parcheggiato nel pieno centro di Torino, in piazza San Carlo, e adibito a regia, iniziarono le trasmissioni in diretta con musica e partecipazione dei fan di RGO che accorsero numerosissimi a festeggiare i loro beniamini. Questo episodio va ricordato in quanto tutti i componenti della radio vi collaborarono, primo fra tutti il tecnico Elio Rampini che fece miracoli con i ponti radio. Dopo questa prima positiva esperienza la staff sportivo di RGO si cimentò in una seconda e più impegnativa trasferta, la diretta radiofonica dell'allora Rally di San Giacomo di Roburent organizzato con rara capacità ed entusiasmo dal compianto Edue "Duccio" Magnano.
Grazie anche al supporto logistico di alcuni esercenti locali, si seguirono, di giorno ed in notturna, tutte le fasi salienti e più emozionanti della gara. Le dirette dal tracciato della corsa si alternavano ai programmi trasmessi dallo studio di Torino. era il 1977.

La popolarità raggiunta dalla radio non si misurò solo con l'indice degli ascolti o delle telefonate pervenute, ma anche e soprattutto dalla disponibilità di personaggi del mondo dello spettacolo, soprattutto quello musicale, che accettavano gli inviti alle dirette o alle interviste senza indugio dimostrando una consapevolezza delle potenzialità e delle professionalità espresse dai geminiani.

1977 - Tony Pagliaro nello Studio 2 di C.Francia 405/a
Tra i vari personaggi che si alternarono ai microfoni di RGO devono essere ricordate le presentazioni che Tony Pagliaro fece di Lidia Martorana famosissima cantante torinese che lanciò Addormentarmi cosi e del mitico Luciano Tajoli, vincitore del Festival di Sanremo nel 1961; altri ospiti interpreti dei vecchi successi della canzone italiana furono Elio Lotti, Armando Broglia Io t'ho incontrata a Napoli, Carlo Pierangeli Pucciunin, Michele Montanari che cantò quasi tutte le canzoni del periodo bellico ed ancora il noto Duo Fasano dell'orchestra di Cinico Angelini.



I titoli di coda del film con i ringraziamenti alla radio